pubblicato il17/03/2017 10:11:29
Fra le realtà vitivinicole del nostro territorio spicca sicuramente quella dell’azienda Castiglion del Bosco che si dedica al biologico e produce vini di ottima qualità grazie anche a un terreno particolarmente vocato, roccioso e povero di nutrienti. La tenuta si estende per 2000 ettari di cui 62 a vigneti.
Ne parliamo con Cecilia Leoneschi, Direttore Tecnico dell’azienda.
Cecilia, vuole raccontarci la realtà di Castiglion del Bosco?
Quella di Castiglion del Bosco è sicuramente una realtà particolare perché si tratta di un’azienda molto grande e unica nel suo genere perché intatta dal punto di vista naturale in quanto isolata e immersa in oltre mille ettari di bosco. Oltre a produrre vino al suo interno troviamo un resort con suite e ville nonché un golf club con percorso a 18 buche, una riserva di caccia e vari ettari a seminativo.
Che rapporto avete con il biologico?
Possiamo dire che per noi il biologico è uno strumento che ci aiuta a perseguire il nostro obiettivo, quello cioè di produrre vini di alta qualità. Per farlo abbiamo bisogno di una materia prima ottima; le nostre uve danno vita a dei vini che hanno un fortissimo legame con il territorio. Questo si ottiene anche grazie a un basso impatto ambientale dove l’intervento dell’uomo non stravolge la natura ma la asseconda. Nella nostra azienda tutto è biologico anche, ovviamente, la concimazione per la quale ci affidiamo al Compost Organico che produciamo in azienda a partire dai residui di potatura e delle fermentazione e da letame biologico.
Avete qualche novità in cantiere per il 2017?
Essendo un’azienda molto grande siamo in continua evoluzione e le novità sono quasi all’ordine del giorno, soprattutto dal punto di vista tecnico. Sicuramente fra le novità più interessanti c’è la costruzione della nuova cantina a Ripabella, una zona a nord di Bolgheri dove vinificheremo Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot…sempre in conduzione biologica naturalmente.